L’AQUILA – Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (Udc astenuto) con i voti del centrodestra in un clima di grande tensione e in piena bagarre, prima la finanziaria, con tensioni per proteste fuori dall’Aula, e poi il bilancio. Le opposizioni, che non hanno votato, sono insorte lanciando dure accuse e fogli di carta in Aula dopo l’azione del centrodestra, definito "un blitz tipico dei Caschi blu" di considerare irregolari i circa 2.000 emendamenti ostruzionistici che sono stati così cancellati spianando la strada ad una votazione fulminea. È la sconfitta della democrazia, in 20 anni non avevo mai visto una cosa del genere", ha tuonato il capogruppo dei Comunisti Italiani Antonio Saia. Il centrosinistra ha annunciato denunce ala corte dei Conti, al governo nazionale e persino alla procura della repubblica, con in testa il capogruppo del Pd Camillo D’Alessandro. Come ha spiegato l’assessore al Bilancio Carlo Masci i circa 500 emendamenti alla finanziaria sono stati cancellati perché "intrusi e senza copertura finanziaria", la restante parte perché avrebbero stravolto l’equilibrio di bilancio. Contestati duramente il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano e il presidente della Giunta abruzzese Gianni Chiodi.
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